Qual è il momento migliore per mangiare la frutta: prima o dopo i pasti? Lo svela la nutrizionista, non si può sbagliare.
Mangiare frutta fa bene, si sa, ed è importante che sia sempre presente nel nostro regime alimentare affinché sia salutare. Sorge però la domanda su quale sia il tempo giusto per consumarla, se prima dei pasti o subito dopo.
Medici e nutrizionisti generalmente consigliano il consumo di circa 5 porzioni di vegetali al giorno suddivise in tre di verdura e due di frutta. Se per quanto riguarda la verdura non ci sono problemi a mangiarla a qualsiasi ora del giorno vicino o lontano dai pasti, per la frutta le cose sono diverse.
Oltre che fibre, vitamine e sali minerali, la frutta contiene anche gli zuccheri e c’è il pericolo di provocare accumuli di grasso e picchi di insulina rischiosi in particolare per i diabetici. C’è quindi il momento più opportuno e indicato per consumare la frutta?
La nutrizionista e diet coach Elisabetta Macorsini fornisce i giusti consigli per mangiare la frutta nel momento migliore senza sbagliare. In realtà, secondo la dottoressa, non esiste effettivamente un orario più indicato di un altro.
Il dilemma se mangiare la frutta lontano dai pasti o come completamento di questi, come è abitudine tradizionale per concludere un pranzo, è presto risolto. Ad essere proposta è una regola che si basa sul buon senso. Bisogna considerare innanzitutto che la frutta contiene, appunto, zuccheri, e che con essi non bisogna esagerare.
Si deve tener conto anche ogni tipologia di frutto ha caratteristiche diverse e una quantità di zuccheri differente. Molti pensano che mangiata a fine pasto la frutta crea problemi digestivi e gonfiore addominale. Ma in realtà non ci sono studi scientifici a dimostrazione di questo.
Se si mangia la frutta a conclusione del pranzo o della cena può essere un buon modo per placare la voglia di dolce e non indirizzarsi verso alimenti dolci ben più carichi di zuccheri, di grassi e calorie. Ovviamente, anche in riferimento alla digestione va considerato il livello di zuccheri che la frutta contiene.
Meglio scegliere i frutti a basso indice glicemico come le fragole, le albicocche, i limoni, le pesche, le nespole, nel caso della frutta di stagioni come la primavera e l’estate. Fichi, anguria, melone e susine hanno un indice glicemico più elevato e potrebbero in effetti appesantire, quindi meglio mangiarli come spuntino lontano dai pasti.
Per abbassare l’indice glicemico della frutta la si può abbinare allo yogurt magro, al kefir o a bevande vegetali. Si possono realizzare frullati e smoothies ed è bene ricordare di non aggiungere zuccheri, la dolcificazione della frutta è sufficiente, basta solo abituarsi al gusto. Inoltre la frutta non va mai mangiata come sostitutivo del pasto perché non contiene i macronutrienti necessari.
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